Serafino Ricciotti

Serafino nasce a Falconara l'8 febbraio 1883 da Francesco Ricciotti e Maria Rosa Bramucci, mezzadri, ultimo di sette figli, e vive in contrada Fiumesino. Appartiene al ramo della famiglia Ricciotti formatosi con Antonio di Domenico, nato il 17 ottobre 1695 . Nel 1895 sposa Clementina Ragaglia , che era stata affiliata da Vincenzo Ricciotti, cugino del nonno. Dopo il matrimonio si trasferisce presso di lei, o meglio nella casa del prozio.

Serafino non segue le orme paterne, ma lascia la terra e trova impiego nell'industria di trasformazione della barbabietola presso lo zuccherificio di Ancona, gestito dal 1904 dalla società Lébaudy Fréres. Senza aver fatto studi particolari, si forma sul posto di lavoro e diventa supervisore addetto all'uso del bario nel processo di raffinamento dello zucchero. La sua mansione di operaio qualificato finisce per dargli l'occasione di emigrare. Viene infatti reclutato per andare in Canada e accetta la proposta di D. A. Gordon per un lavoro presso la Dominion Sugar Company di Wallaceburg, nello stato dell'Ontario, come caporeparto addetto alle caldaie.

Nel 1912 quindi, assieme alla moglie e ai due figli, lascia Falconara. Il 6 marzo si imbarca a Napoli sulla nave Taormina e giunge a New York il 17 . Da qui si dirige in Canada, dove lo attende l'amico Dante Cirillo. A Wallaceburg la sua famiglia si accresce e si arricchisce di nuovi componenti. A Vincenzo e Fernando, che con i genitori avevano condiviso il viaggio fin in Canada, si aggiungono infatti, Mary (1914), Alba (1919), Richard (1922) e Aldo (1924) .

Nel giugno del 1913 viene raggiunto dalla sorella Maria e dal marito Pasquale Brunelli. Entrambi non riusciranno, però, ad integrarsi nel nuovo ambiente e non si fermeranno in Canada. Nel 1919 infatti sono di nuovo in viaggio e il 7 luglio transitano per New York, diretti in Italia, per ritornare in Italia, a Castelferretti, da Adamo Brunelli. Serafino invece resta in Canada e il 5 gennaio 1924 viene naturalizzato assieme ai figli Fernando e Vincent e diventa quindi cittadino canadese .

Negli anni Venti, il processo di raffinamento viene cambiato. Alla canna da zucchero tropicale, che era stata l'unico materiale grezzo usato fino a quel momento, si aggiunge la barbabietola locale. Serafino perde l'incarico fin lì ricoperto e passa a lavorare come supervisore in un altro reparto.

Nel 1930 la Canada Sugar Refining Company viene fusa con la Dominion Sugar Company Ltd di Chatham e Wallaceburg, Ontario. Negli anni successivi la crisi del settore si aggravò. Ci furono numerosi licenziamenti, dovuti all'impossibilità per la Compagnia di competere con il prezzo dello zucchero importato. Serafino perse l'impiego e cominciò a lavorare una settimana su tre come operaio.

Come per la maggior parte degli emigranti i figli di Serafino si imbattono nei problemi dell'integrazione. Vengono chiamati con termini dispregiativi, come "wops". Va anche detto, però, che la sua era la prima famiglia italiana a giungere e a stabilirsi definitivamente a Wallaceburg. I pregiudizi sono per altro durati nel tempo. Richard infatti , anche da adulto continuò a doversi misurare con questi preconcetti. Un amico provò a farlo iscrivere a un gruppo chiamato “The Optimists”, ma si vide escluso con la frase: "Non vogliamo un italiano, qui". Durante la seconda guerra mondiale, poi, Serafino dovette registrarsi come straniero ostile e la RCMP (Regia polizia a cavallo canadese) perquisiva la casa di tanto in tanto.

L'integrazione si rivela dunque difficile e il fatto che a Wallaceburg le famiglie italiane siano state poco numerose, spinge anche Clementina, la moglie di Serafino , a imparare l' inglese, cosa insolita per la maggior parte delle mogli degli immigrati.

Serafino, che nel marzo 1912 aveva affrontato l'oceano per giungere in Canada, fu molto colpito dal naufragio del Titanic, avvenuto appena un mese dopo il suo sbarco. Nel nuovo continente lo colpì anche il rigore del clima. Quando arriva a Wallaceburg, il fiume Sydenham era completamente ghiacciato e le auto potevano percorrerlo come se fosse una strada.

Serafino era comunque piuttosto felice. In Italia si fece costruire una casa negli anni Venti, ma non tornò mai. Non sappiamo se perché temeva di non poter tornare indietro o perché non voleva. Era deluso di alcune cose in Canada, però. Quando qualcuno gli suggeriva di andare a vedere le sabbie del lago Erie, commentava: " Non è niente in confronto alle bellissime spiagge e al mare blu dell'Italia”. Serafino muore a Windsor, Essex, Ontario il 2 febbraio 1973.

Dalla sua numerosa ed ampia famiglia, ormai stabilmente insediata in Ontario ed integrata con la nuova realtà, si diramano poi altri nuclei che danno vita al folto gruppo dei Ricciotti che ancora oggi vivono in Canada. Fra questi c'è Rita Anne, figlia di Richard, che ha svolto, parallelamente alle nostre, analoghe ricerche genealogiche, presenti anche esse in Internet nel sito – mi si consenta di chiamarlo affettuosamente così - dei Ricciotti dell'Ontario. A questo si rimanda per quanti volessero maggiori notizie .

Ci limitiamo qui a inserire una foto , che ritrae Rita con il padre e una pagina del sito italiano, a testimonianza del ritrovamento e ricongiungimento di due famiglie che, separatesi tanti secoli fa e lontane oggi nello spazio, sono pur sempre strettamente legate dal medesimo comune antenato e dallo stesso cognome.

 

Nota al testo

Gran parte delle informazioni su Serafino e la sua famiglia sono tratte da un'intervista di Rita Anne Ricciotti al padre Richard.